Questa volta ho ritrovato un'analogia cromatica riguardando vecchie foto perse nei meandri del mio computer; si tratta di una visita a Como sulle orme dell'architetto razionalista Terragni. Dopo il Novocomum, tappa obbligata era l'ex Casa del Fascio, adesso sede della Guardia di Finanza. Progettato nel 1932, l'edificio ostenta un sistema costruttivo con telaio in cemento armato, che si palesa nelle facciate tutte diverse rivestite in marmo bianco. L'interno gioca invece con rivestimenti in marmo nero: ed ecco che l'intradosso della scala riprende il rivestimento della zona dell'ingresso disorientando il visitatore, addomesticato ad apprezzare pavimenti scuri e soffitti bianchi, non viceversa!
Stesso contrasto cromatico si ritrova nel piatto, dove un candido risotto colloquia con una più rozza fagiolata nera.
Ingredienti (per 2 persone):
130 g di riso thai
1 bicchiere di latte di riso
lievito alimentare (o il più facilmente reperibile Grana) qb
100 g di fagioli neri
semi di papavero, per decorare
Procedimento:
Ammollate i fagioli per una notte e cuoceteli in pentola a pressione per 1 ora dal fischio; scolateli e conditeli con olio extravergine, sale ed una macinata di pepe nero. Cuocete il riso in pentola a pressione per 10 minuti con il doppio di volume in acqua salata poi, dopo aver abbassato la pressione sotto un getto d’acqua fredda, apritela e continuate la cottura con 1 bicchiere di latte di riso. Quando sarà cotto mantecate con il lievito (o con il Grana) ed impiattate con un coppapasta, disponendovi sopra i fagioli. Decorate con semi di papavero.